Non sono femminista
- Valentina Quaranta
- 14 mag 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 nov 2024
Tante volte mi sono sentita dire di non essere femminista perché non scendo in piazza, perché non ho bruciato i miei reggiseni, perché rido alle battute misogine o perché per un periodo della mia vita, mi piacevano di gran lunga più i maschi delle femmine, in senso umano si intende.
Ho lottato per tutta la mia adolescenza convincendo le mie amiche a comprare e portare una borsa perché a me fin da piccola hanno insegnato così ed è giusto che sia così. Mi piace essere femminile, vestire secondo le mie regole, avere una borsa diversa per occasione, stagione e temperatura e lo ammetto, difficilmente esco di casa senza tacchi e per questo secondo qualcuno mi sono piegata al volere della società.
Ma sapete per cosa sono conosciuta oltre le mille borse che conservo accuratamente nell’armadio? La mia tenacia, perché effettivamente io non scendo in piazza urlando e reclamando i miei diritti, ma se qualche uomo o “maschio” per così dire ha il coraggio di scavalcarmi in quanto donna, vi assicuro che è l’ultima cosa che fa nella vita.
Sia chiaro, Tu donna che mi leggi oggi, sei libera di lanciare 15 euro di reggiseno all’aria per manifestare la tua rabbia, mi sta anche bene (forse) che una volta alla settimana io non riesca fisicamente a entrare in università a causa delle mandrie di attiviste agguerrite a caccia di uomini da sbranare.
Te lo concedo femminista attivista: urli più forte di me, hai più grinta di me e non hai paura di mostrare i capezzoli alla città, sei forte. Ma quando un tuo amico non riesce a guardarti negli occhi (pupille) quando gli parli dei tuoi problemi cosa fai? Quando il tuo fidanzato è paranoico e ossessivamente geloso e ti pone dei limiti assurdi cosa fai?
Non parliamo di sconosciuti, che non sai mai chi hai davanti, parlo di ragazzi con cui si presume una certa confidenza.
Una femminista lotta perché un giorno tutte le femmine possano avere gli stessi diritti degli uomini: stiamo assumendo che attualmente, noi femmine abbiamo gli stessi diritti giusto?
Al concerto del Primo Maggio per esempio, Ambra Angiolini ha parlato di diritto alla dignità e diritto a essere ordinari, umani.
Chi guarda troppo, chi alza le mani, chi ci spinge a non essere femmine al 100% ci sta togliendo questi diritti, ma non si può declinare sempre tutto al maschile.
Essere femmina oggi significa nascondere la pancetta ed escludere una ragazza in carne in quanto tale, significa congratularsi per un 25 e sbandierare un 26, significa giudicare i fidanzati altrui e nascondere le lacrime sotto le coperte perché “nessuno mi vuole”. Significa essere anche un po’ stronze e non avere il coraggio di ammetterlo. Ma le donne non fanno così.
Io mi chiedo cosa c’è di femminista nel protestare contro il patriarcato ma non fidarsi delle stesse “donne”, cosa c’è di femminista in una foto in topless ritoccata con descrizione “sii te stessa”. Cosa c’è di umano nel chiedere rispetto quando per averlo, devi toglierlo a qualcun altro.
Se questo è il femminismo allora non sono femminista.
Sono una persona a cui non piace condividere la propria intimità, sono una ragazza a cui non piace essere scavalcata, ma sono una donna che sa come difendersi davanti a una mancanza di rispetto e questo mi basta.
E si, nella storia ci è stato tolto tanto, ma abbiamo fatto grandi progressi e possiamo iniziare da quelli per essere donne migliori.
SBV
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