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L'ultima parola

Aggiornamento: 26 nov 2024

C’è un’ impressionante somiglianza tra l’atto d’amore e le cure di un torturatore - Angela Carter

Angela Carter è stata una femminista di gran spicco negli anni 70, più delle altre ha attirato la mia attenzione per il modo contorto, a tratti inquietante, con cui punta i riflettori sulla donna. Le favole che ci raccontavano da piccoli, che ora potrebbero sembrare un po’ misogine a un’occhio adulto, lei è riuscita a ribaltarle del tutto. Ne La camera di sangue, da cui è tratta la citazione, è la donna ad avere il coltello dalla parte del manico, letteralmente. 


Recentemente siamo stati testimoni dell’ennesimo caso di femminicidio per mano di un fidanzato invidioso, insoddisfatto e geloso. “Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”, "educhiamo i figli, non le donne”. 

Non c’è da discutere: il femminicidio è un problema della società. È un problema che riguarda noi donne, ma anche gli uomini e tutti coloro che non vogliono mettere su famiglia per non far camminare i propri figli in un mondo così crudele.


Mi faresti mai del male?

L’ho chiesto a tutti gli uomini della mia vita, la risposta è sempre stata fermamente negativa. Il problema non sono gli uomini, il problema non è il patriarcato, il problema sono le persone che usano la violenza, chiunque esse siano. Se fosse stata una donna ad ucciderne un’altra per gelosia sarebbe stato meno grave? NO. 


Donne, ci hanno dato gli uomini perché abbiamo bisogno di loro, così come loro hanno bisogno di noi. Volete prendervela con qualcuno? Prendetevela con chi non vi rispetta, non con chi ha qualcosa in comune con quella persona. Gli uomini sono la cosa migliore che ci potesse capitare: qualcuno che ci sappia equilibrare, qualcuno che impari dalle nostre fragilità e le difenda come fossero proprie.


Probabilmente là fuori c'è qualche donna che non ha educato a modo il proprio figlio, probabilmente là fuori c’è qualche figlio che ha fatto sentire fallita una madre nonostante i suoi sforzi per renderlo migliore. Probabilmente là fuori c’è qualcuno che non si pente, probabilmente là fuori c’è una madre che piange come se fosse stata lei ad uccidere. 


Là fuori, c’è ancora qualche ragazza, donna che non si sente al sicuro con il proprio uomo, che trema ogni volta che lo vede, ma non lo lascia andare perché sa che comunque sarà più al sicuro con lui che senza. 

Là fuori, c’è ancora qualche ragazza, donna che non vede la differenza tra un abbraccio e un soffocamento, tra una richiesta e un’imposizione. 


La Carter lo sa, e per questo nei suoi scritti dà a tutte le donne qualcosa che fuori non hanno, qualcosa che non si meritano. L’ultima parola. 

Racconta in modo scabroso e dettagliato stupri, violenze e sottomissioni, ma ognuna di queste atrocità, ha una corrispondenza ribelle. Trasandate, vagabonde, pazze, vendicative: è l’altra faccia della medaglia portata al massimo esponente. 


Educate i vostri figli, non dobbiamo essere noi a imparare a difenderci. E perché no? 

Noi donne siamo fisicamente più deboli degli uomini, è innegabile. Questo ci rende vittime più esposte. Non si parla di maschicidio perché un uomo nella maggior parte dei casi può essere in grado di difendersi da un'aggressione declinata al femminile. Dunque perché non dovremmo imparare a difenderci sapendo che partiamo da una posizione di svantaggio? Perché dovrei affidare la mia incolumità alla speranza, alla buona fede e non alla possibilità concreta di potermi sentire al sicuro?


Donne, non abbiate paura di mettere al mondo delle nuove creature: se saranno femmine, potrete cambiare il mondo, se saranno maschi potremmo avere un mondo più sicuro. 


E tu, Giulia, o mia cara. Ti prego, salvaci tu. 


V


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