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LGBToo much

Aggiornamento: 26 nov 2024

I colori dell’arcobaleno LGBTQIA sono sette, ma le loro sfumature sono infinite.

Recentemente ho avuto il piacere di parlare con una di queste sfumature, il celeste; una ragazza di 21 anni dichiaratamente bisessuale, ma ancora alla scoperta di se stessa.


Abbiamo parlato di diverse tematiche, alcune di queste le ho già trattate in alcuni dei miei articoli precedenti, ma continuate a leggere perché le risposte del celeste vi faranno drizzare le orecchie.


Partiamo a bomba: Che rapporto hai con il concetto di comunità LGBTQ+?

Io rispetto la comunità LGBTQ+ e penso che ognuno possa credere e fare quello che vuole nella vita, ma personalmente non sono accanita così tanto su di essa come alcune persone.

Nel senso: esiste, come i testimoni di Geova, ognuno fa ciò che vuole, ma non deve diventare tutto troppo, "too much".


E qual è la linea che separa il fare ciò che si vuole e il "too much"?

Allora rivendicare i propri diritti è: io non voglio essere picchiato per strada perché voglio baciare il mio ragazzo/a in santa pace, perché l'amore è libero. Il "too much" è fare campagna anche a scopo lucrativo per la comunità LGBTQ+, trasformando la lotta per i diritti in un attivismo politico ingiustificato.


Cosa pensi del disegno legge DDL Zan?

In questo caso attribuisco la colpa allo Stato, perché dal momento che l'articolo 11 della Costituzione tutela già i diritti umani, di ‘tutti’, tutti sono uguali davanti alla legge, quindi dovrebbe essere sottinteso. Non serve una legge dedicata perché a quel punto bisognerebbe emanarla anche per i disabili e altre categorie più esposte ad atti di violenza e discriminazione.


Ora la domanda sorge spontanea: che ruolo ha la sessualità nella definizione della propria identità?

Sono due cose differenti secondo me: io posso sentirmi quello che voglio e amare chi voglio, ma non è una caratteristica mia essere gay o lesbica: è la mia preferenza nelle relazioni private e intime. Alcuni associano l'essere gay all'essere permaloso, tendenzialmente emotivo, come se fosse un’inclinazione del carattere di una persona, ma non è così.


Ti sei mai sentita limitata o discriminata in quando non etero?

In realtà ni, perché non lo dò mai a vedere, lo dico solo alle persone di cui mi fido.

Solo una cosa mi dà fastidio, e mi è successo: quando qualche ragazza ex "amica" (una di quelle purtroppo tossiche) pensava che io avessi una cotta per lei perché le facevo i complimenti. Non è stato un caso isolato, alle superiori ho avuto una situazione analoga in cui sono stata ‘accusata’ ingiustamente di provarci quando volevo solo essere gentile. Purtroppo le persone ignoranti non capiscono che è come essere etero: non mi piacciono tutte le donne.


Entriamo un po’ nel personale, hai un prototipo di partner ideale?

Non sono molto esigente, per quanto riguarda le donne, mi piacciono quelle dolci, tendenzialmente basse, con gli occhi grandi (le trovo tenere), formose (senza essere volgare, è una mia preferenza) e naturalmente simpatiche e gentili.


Per quanto riguarda i maschi ho sempre preferito il capello moro al biondo, poi prediligo l’altezza, la simpatia e la gentilezza. Un ragazzo emotivamente sano, non in stati depressivi, altrimenti rischio di sprofondare ancora di più.

Poi naturalmente può capitare anche un'altra persona che non ha nulla di queste caratteristiche fisiche ma che mi prende mentalmente e va bene lo stesso .


Che rapporto hai con l’attivismo e le manifestazioni (femminismo, ambientalismo e in generale, non per forza riguardanti questa comunità)?

Mi piacerebbe partecipare a qualche gay pride ma non a fare l'attivista scatenata con 500 cartelloni. In generale non sono una grande attivista, supporto da lontano; poi credo che il femminismo vero, sia quello di una volta.


In che senso?

Il femminismo è un movimento che combatte allo scopo di avere uguali diritti e opportunità lavorative di un uomo, per tutte le violenze subite. Ad oggi mi sembra che questo punto si sia un po’ perso e si parla di più di cose superflue come il diritto a non depilarsi; nessuno obbliga a farli, se non vuoi, donna, non farteli.


Poi, per quanto riguarda l’ambientalismo, così come tutte le altre battaglie, è più importante agire che manifestare: fare la maratona per Milano per poi gettare rifiuti per terra, non ha senso. Inoltre credo che manifestare lascia il tempo che trova: le persone che non rispettano l’ambiente continueranno a non farlo a prescindere dall’iniziativa; il tempo che si impiega per decorare cartelloni, è tempo tolto a una vera azione per fare la differenza.



Questo è tutto per oggi, ringrazio la meravigliosa sfumatura celeste per aver condiviso la sua idea che sicuramente scatenerà un dibattito acceso.


Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere.

Ci sentiamo presto


V


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