Heaven knows I tried
- Valentina Quaranta
- 11 giu 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 25 giu 2023
Ted Lasso
Dio sa che ci ho provato, perché in fondo non è questo che conta? Essere in pace con se stessi e per i religiosi con Dio.
Ted lo sapeva bene quando ha scelto di cambiare continente e trasferirsi a Londra per allenare per la prima volta una squadra di calcio, AFC Richmond.
Ma perché io che scrivo di moda, musica e altri argomenti femminili ho scelto di parlarvi di una serie sul calcio? Perché al di là dei costumi e della sigla che ha fatto breccia nella mia memoria, questa serie non parla di calcio, poi vi spiegherò.
Cosa significa lasciare in America il proprio figlio, la propria quasi ex moglie e il football per allenare una squadra di uno sport di cui non si conoscono le regole? Pazzia, impulsività ma anche tenacia, coraggio e anche un filo di curiosità.
Tutto bello finché dall’altra parte dell’oceano non c’è una novella divorziata che ha ereditato l’unico vero amore del marito con l’intento di farlo a pezzi.
Rebecca non è una cattiva persona, ha solo scommesso sulla persona sbagliata, per due volte. Credeva che Ted avrebbe affossato la squadra, certamente un allenatore che non sa cos’è il fuorigioco non è una buona premessa, ma lo sport ha un comune denominatore: Credici, vale per tutti.
Io sono uno stereotipo: quello della ragazza che non ama il calcio, quello della fidanzata costretta ad andare allo stadio, quello della persona che aspetta l’esito della partita prima di scherzare. Sono anche lo stereotipo dell’incoerenza, quindi ho amato vivere questa serie, i motivi sono infiniti ma la trasgressione rispetto al politicamente corretto è in cima.
Niente censure, nessuno risparmiato: gay, neri, donne, giornalisti, tifosi, giocatori, traditori. È reale: negli spogliatoi nessuno si morde la lingua, tra i tifosi il linguaggio scurrile è parte integrante della fede. Se Ted Lasso insegna anche a odiarsi per il colore della maglia e non della pelle, l’allenatore dice: “sii un pesce rosso”.
Non porgere l’altra guancia perché ignorare è parte del problema, ma qualunque cosa accada, si va sempre avanti. Lo sport va vissuto minuto per minuto, azione dopo azione, perché non c’è mai il tempo per pensare agli errori passati, ma solo 15 minuti per pensare a come rimediare a quelli futuri.
Ted Lasso racconta la realtà, ciò che succede veramente sotto il beep, in campo ma anche nella vita vera. Lo sport professionistico non è un ambiente facile, il calcio lo è ancora di più quando si parla di coming out.
Nel 1990, a distanza di 130 anni dal primo goal, Justin Fashanu è stato il primo calciatore a confessare apertamente la sua omosessualità e parliamoci chiaro, sono passati solo 33 anni ma ai tempi essere gay non era normalizzato.
Questo genere di confessioni, specie in un ambiente che promuove la mascolinità tossica, mette in moto un effetto domino che porta a normalizzare argomenti come l’omosessualità o debolezze legate alla salute mentale.
La serie trova un modo valido e alternativo al politicamente corretto per sensibilizzare su temi importanti che riguardano non solo il calcio ma la vita di tutti i giorni: sia di calciatori ricchi e famosi, sia persone più anonime che passano le giornate dietro a un computer.
Nel dubbio credici, magari non arrivi in alto e potrebbe essere tutto ciò che ottieni, ma Dio sa che ci hai provato.
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