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Il calcio non è (solo) uno sport da maschi

Aggiornamento: 28 nov 2024

Fin da piccoli al momento di scegliere uno sport, le bambine facevano danza o ginnastica e i bambini giocavano a calcio: questa distinzione di sesso così marcata potrebbe averci privato di nuovi talenti nel mondo del calcio femminile, ci avete mai pensato? Io si.

Per questo ho voluto saperne di più: negli ultimi tempi ho trattato molto l’argomento, sia con una ragazza splendida che ha sempre avuto il pallino del calcio, sia con un giovane allenatore che muove i primi calci alla classe 2016 tra cui, seppur in minoranza, qualche bambina. Partiamo dalla ragazza, ormai una donna consapevole di come va il mondo e che dopo anni ha trovato il coraggio di mettersi alla prova.

Com’è nata la tua passione per il calcio? Fin da piccola andavo a giocare al parco con mio padre e mio fratello minore, mi piaceva ed ero anche brava. Quando mio fratello ha iniziato le elementari mi dilettavo a giocare con lui e i suoi compagni fuori da scuola, nonostante avessi tre anni in più di loro. Negli anni ho ricevuto tanti complimenti, anche dai genitori, per le mie prestazioni calcistiche ma non avevo pensato seriamente di entrare in una squadra. Al di là di questo ho sempre tifato Milan, sono stata più volte a San Siro e ho vissuto il calcio da vicino.

Sei sempre stata un’amante del calcio, perché non hai iniziato prima?

Alle elementari non sapevo neanche dell’esistenza di un torneo di calcio finché non si è iscritto mio fratello e in quinta ho deciso di iscrivermi anche io. Di fatto questa è stata la mia prima vera esperienza in una squadra, del resto non ho iniziato prima anche per via dei tanti pregiudizi che giravano: "le ragazze che giocano a calcio sono un po’ 'lelle' " e avevo paura di essere giudicata. Va detto che le società che accolgono squadre interamente femminili sono poche e questo limita le possibilità di una ragazzina che a una certa età vorrebbe continuare a giocare ma non può farlo in una squadra maschile. A parte questo, riconosco che da piccola ero poco intraprendente e non solo nello sport: non avere nessuna amica con cui condividere la passione per il calcio a tal punto di entrare in una squadra, mi ha frenato. Poi all’università ho scoperto un torneo e una squadra di calcio femminile, mi sono buttata e mi sono trovata bene. Cosa pensi delle squadre miste? Finché si è piccoli (fino alla preadolescenza), è giusto che sia così: da una parte per dare la possibilità alla minoranza femminile di avvicinarsi a uno sport socialmente considerato maschile, dall’altra è anche bene mischiare i generi anche perché a una certa età le prestazioni non sono così diverse.

 

Ora sentiamo la voce di un giovane allenatore che a soli 21 anni si porta sulle spalle già 5 anni di esperienza da allenatore di calcio della categoria ‘piccoli amici’. Com’è stato avere bambine in squadra? Alleno da 5 anni i bambini di 5-6 anni con qualche eccezione di bambini più piccoli. Il primo anno, il terzo e quello corrente non ho avuto bambine, mentre al secondo anno solo una nella seconda stagione e poi altre due l’anno scorso. La cosa ‘curiosa’ è stata che ho avuto tutte bambine caratterialmente diverse ma accomunate dal fatto che non riuscivano a integrarsi nel gruppo con i maschi, anche perché i bambini tendevano a non fidarsi calcisticamente parlando, del sesso opposto. In che senso erano tutte diverse? La prima bambina che ho allenato era molto timida e il fatto di essere stata l’unica femmina sicuramente non l’ha aiutata a integrarsi nel gruppo. Una delle due bimbe che ho avuto l’anno scorso era un tornado, era impossibile farla stare ferma e proprio per questo si è integrata di più nel gruppo rispetto alle altre, anche se solo dal punto di vista sociale e umano, perché per il resto (per sua stessa ammissione) il calcio non le piaceva. L’altra bambina era sì timida, ma con uno scarto in più rispetto alla prima: era evidentemente contenta di giocare a calcio, le piaceva, era appassionata e coltivava questa passione anche al di fuori dell’allenamento. Hai mai stabilito ritmi diversi tra maschi e femmine? No, facevano tutti gli stessi esercizi, la separazione dei sessi (calcio femminile e calcio maschile) avviene più avanti quando inizia a manifestarsi un’evoluzione della struttura fisica che a cinque anni non c’è. L’età limite per una ragazza di giocare con i maschi è 12 anni, dopo di che si tende a cercare una squadra femminile anche se sono poche; proprio per questo il divario tra livello dilettantistico e livello professionistico è molto limitato.

Due voci, ma soprattutto due punti di vista opposti dello stesso sport che convergono nella stessa idea: le bambine hanno diritto ad avvicinarsi al calcio così come i maschi. Purtroppo la richiesta generale non è sufficiente a garantire una squadra di calcio femminile per società sportiva e non dovrebbe essere così. Che senso ha parlare di sport da maschi e sport da femmine se poi quando gioca la nazionale, siamo tutti insieme a tifare?

VQ

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