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Destra e Sinistra ritrovate nel buon gusto

Aggiornamento: 26 nov 2024

Due settimane fa Vogue ha pubblicato un’intervista alla novella segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e tra le tante, una risposta ha catturato l’attenzione dei media:


“[...]A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale. In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio.”

Sono anni ormai che si parla di armocromia e di analisi del colore, ma nessuno aveva mai associato questa disciplina alla politica fin quando la Schlein ha scoperto le carte.

Tutto questo stupore è quasi ingiustificato: dico sempre che il nostro stile dice tanto su di noi, è il più potente mezzo di comunicazione che ci sia, ed è sicuramente un valido alleato in un ambiente in cui la facciata conta molto.


La nostra protagonista è sicuramente un Inverno: i colori freddi e intensi sono i suoi migliori amici e di certo non se ne priva per passare un’idea di sicurezza e autorevolezza a chi la guarda dagli schermi.


Ma Elly non è l’unica donna ad aver capito il potere dell’immagine, cosiddetto power dressing; anche Giorgia Meloni, seppure non ne abbia mai parlato apertamente, ha adottato una strategia vincente.

La Premier a differenza della prima, è un'Estate piena: colori freddi sempre amici ma caliamo di intensità (es. il verde bosco è troppo forte per lei, al contrario i colori pastello sono perfetti).


Ovviamente il suo ruolo la vincola in questo senso: un vestito verde menta non è adatto per una donna candidata alle elezioni, non trasmette né sicurezza né autorità.

Se provate a pensarci, in campagna elettorale l'outfit ricorrente era il tailleur blu scuro, sintomo di un eleganza sobria ma soprattutto di strategia. Il blu infatti è un colore che comunica calma, energia mentale e legami affettivi, l’ideale per una campagna elettorale.


Una volta vinte le elezioni è tornata ai suoi tailleur di taglio maschile (autorità da tutti i pori) color pastello: azzurro ghiaccio, rosa e anche un po’ di bianco per indicare serenità, gratitudine e grinta.


Tutto questo discorso è per ribadire, ancora una volta, l’importanza dell’immagine e a chi dice che importa solo ciò che c’è dentro rispondo: Baggianate.


Un esame universitario dura dai 10 ai 30 minuti e il professore in mezz’ora non può farsi una vera idea di chi siete e di quanto abbiate effettivamente studiato. Vi giudicherà dalle parole che vi escono dalla bocca e come siete vestiti: è la sessione estiva e ti sei presentata con un vestito corto? Puoi dire tutto ciò che vuoi ma al 30 non ci arrivi, è indeciso se mettervi 25 o 26 e avete pantaloni lunghi e camicia? Allora arrotonderà per eccesso.


Alle elezioni Giorgia Meloni non poteva stringere la mano a tutta Italia, ha usato se stessa per comunicare con l’intero stivale. Io non ho il tempo per prendere un caffè con tutte le persone che ho visto nella mia vita e quindi devo scegliere: se con il tuo stile mi stai già parlando allora può diventare un aperitivo, in caso contrario, abbiamo perso entrambi l’occasione.

SBV


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