Coldplay – Music Of The Spheres

Just because I'm losing, doesn't mean I'm lost - Coldplay

Ciao amici,

Recentemente ho avuto l’onore di vivere uno dei concerti più chiacchierati di sempre, o almeno da quando ho memoria. Il Music of the Spheres tour è l’ottavo per i Coldplay e le tappe non sono ancora finite, a luglio torneranno nel nostro paese fermandosi a Napoli e a Milano, per non togliere niente a nessuno.

Se una cosa è certa è che questo tour entrerà a far parte della storia della musica anche grazie alla scelta generosa della band di trasmettere sui grandi schermi di 70 Paesi la loro miglior tappa (a conferma dei membri). Si parla di Buenos Aires ma non c’è da stupirsi: anche Damiano (Måneskin) ha confermato che il pubblico argentino è uno dei più calorosi al mondo (podcast Cachemire).

Lo stesso Phil Harvey, direttore creativo della band britannica, ha rivelato un legame speciale che unisce i Coldplay all’Argentina: questo paese ha seguito i quattro ragazzi fin dai primi album, dai primi successi, infatti il pubblico non si fa trovare impreparato nemmeno su un brano. Will (il batterista) attacca e lo stadio risponde.

D'altronde la band e la crew hanno pensato a tutto, effetti speciali, entrate di scena ma soprattutto a una scaletta che si potrebbe definire come una montagna russa di emozioni: l’attacco con Higher Power molto azzeccato per caricare come si deve il pubblico.

L’alternarsi di canzoni più “commerciali” e canzoni storiche è stata una mossa tanto prevedibile quanto geniale e se pensiamo a come hanno ben spalmato i pezzi forti sui quattro atti, posso dire che questa scaletta ha fatto centro: infondo le lacrime hanno bisogno di una pausa tra una canzone e l’altra.

Chris Martin, come gli altri tre musicisti che suonano con lui, è conosciuto per essere un grande sostenitore dell’amore, della pace e della condivisione (hanno partecipato a molti concerti di beneficenza, Love Manchester 2017 per esempio).

Oltre alla loro passione per la musica, in quelle sere hanno condiviso anche il palco con altri artisti per raccontare storie diverse: lo hanno fatto quella sera d’ottobre a Buenos Aires con Jin, una delle voci principali dei BTS, con H.E.R. (“Let Somebody Go”) con tanto di solo alla chitarra.

Piccolo spoiler: se parteciperete alla tappa milanese di luglio sentirete cantare anche la bella Mara Sattei.

Come dicevo, trasmettere amore e pace è importante per i Coldplay che si sono mostrati vicini a tutte quelle donne iraniane che non hanno una scelta.

Verso la fine del concerto chiamano con loro sul palco Golshifteh Farahan, una cantante iraniana che ha performato “Baraye” letteralmente significa “per”, con questa parola Shervin Hajipour ha scritto di tutti i motivi per cui canta “Per le donne, la vita, la libertà”.

Vi lascio la performance integrale del concerto e vi consiglio di guardarla, (ovviamente ci sono i sottotitoli) https://www.youtube.com/watch?v=aJb3uc1D1D8

Questo link è l’unica cosa che vi lascio del concerto: ho fatto delle foto ma nessun video (anche se lo avessi fatto non potrei pubblicarlo qua ndr). Come vi dicevo all’inizio, l’ho vissuto e il telefono non solo non mi serviva, ma non ne sentivo il bisogno, l’ho dimenticato per quelle due ore ed è stata l’amnesia più piacevole di sempre.

Inoltre la crew ha pensato anche a questo: all’ingresso è stato distribuito un braccialetto elettrico telecomandato, per cui si accendeva e si spegneva secondo la necessità dell’atmosfera, cambiando colore a seconda della canzone (durante yellow erano gialle ecc).

Lo stesso Chris Martin prima di Sky full of Stars, ha chiesto al pubblico di mettere via i telefoni e cercare di ricordare il momento vivendolo, e così è stato: con le mani al cielo, lo stadio era pieno di luci blu e nessuna torcia.

Lacrime, reggiseni volanti, fuochi d’artificio, abbracci con sconosciuti e di nuovo lacrime, un vero concerto in piena regola e anche di più.

Love you always

and

Stand by V