Ricordi
- Valentina Quaranta
- 1 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 apr 2023
27 gennaio 2023

[...]So anche che quella parte che raccontai non ne è la più importante. Si fece la più importante perché la fissai. E ora che cosa sono io? Non colui che visse ma colui che scrisse".
Per quanto vorrei, queste non sono parole mie, ma di quel signore che vedete qui sopra, alcuni di voi l'avranno già riconosciuto, altri crederanno di averlo già visto senza ricordare dove, altri ancora ignorano completamente la sua passata esistenza. Il suo nome è Aron Hector Schmitz, voi lo avete studiato con un altro nome ma poco importa. Fatto sta che quell'uomo aveva ragione e anche se lui è vissuto 100 anni fa le sue parole oggi mi sembrano più vere che mai.
Recentemente mi sono ritrovata a studiare come la scrittura abbia un potere tanto universale da oltrepassare i confini dettati dallo spazio e dal tempo, mentre ripetevo questa frase all'esame non mi rendevo conto di quanto fosse reale.
Sono una studentessa di lettere e non di storia, quindi non vi racconterò di cosa accadde 78 anni fa perché mi aspetto che tutti lo sappiate: avrete trovato delle verità nei libri di testo, su internet o perché no, hanno girato diversi film che trattano il tema dell'olocausto, a partire da "La vita è bella", "il bambino con il pigiama a righe" o "la ladra di libri". Anna Frank ci ha lasciato un intero diario scritto a mano tremante (come la mia ma per motivi diversi ndr), così che noi rileggendo quelle pagine possiamo comprendere lo stato d'animo di una ragazzina di 13 anni che, al posto di trascorrere l'adolescenza a fare tik tok, si nascondeva dai nazisti lasciando il segno della sua storia. Torniamo a quel signore baffuto, ci pone davanti a un bivio: fissare i ricordi è estremamente importante, d'altra parte se per fermare il tempo su una pagina (cartacea o digitale) dimentichiamo di vivere i ricordi da fissare è un problema. Se il caro vecchio William fosse vivo oggi direbbe: post or not to post? Postando tutta la tua vita sui social appari come un ostentatore o una persona sola, ma se al contrario non condividi la tua quotidianità sei emarginato e hai al 100% qualche scheletro nell' armadio.
"La verità sta nel mezzo" si, ma qual è questo mezzo? Postare ogni 14 giorni foto provocanti o del tramonto? Non è il mezzo ma un compromesso forzato. Fissare i ricordi è necessario, soprattutto per chi, come me, vive con il male dentro; i social ci hanno permesso di intrappolare le nostre verità in una scatolina tecnologica che ogni 365 giorni ci ricorda cosa stavamo facendo quel giorno un anno prima. Ma nessuno riflette mai sull’importanza di poter toccare quel ricordo e non solo guardarlo? Da un paio d’anni ho iniziato a stampare foto, conservare biglietti di treni e concerti, ma soprattutto non buttare lo scontrino del primo acquisto serio; vedete quanto è facile mantenere vivo un ricordo? Più passa il tempo e più diventa difficile tenere tutto a mente, bisogna lasciare qualcosa di scritto: per noi, i nostri figli, i figli dei nostri figli, ma anche per i nostri amici.
Per questo ho deciso che da oggi non mi vergognerò più di fare stupide foto in pubblico per un ricordo, ognuno di voi sarà condannato a sorridere (o no) al mio schermo, così che io possa salvarlo per sempre. Non vedo l'ora di vedervi:)
- VQ
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