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Quando è tornato

Aggiornamento: 25 mar

Ho visto lui che dissa lui, che dissa lui, che dissa lei… anzi, lo abbiamo visto tutti.


Avevo altro in mente per l’articolo di questa settimana ma è stato impossibile per me voltarmi dall’altra parte quando anche i telegiornali tra un servizio sull’allagamento e l’altro, hanno trovato spazio per parlare degli scontri mediatici tra Tony Effe, Niky Savage e Fedez, con tanto di fidanzate ed ex annesse. 


I retroscena del triangolo Fedez, Ferragni, Tony li conosciamo, ma non è più una questione di gossip: è stato uno scambio di dissing in piena regola (quasi). 


Si è chiuso tutto con una risposta quasi sbrigativa dell’ex rapper che aveva evidentemente fretta di finire per lasciare spazio al suo nuovo singolo allucinazione collettiva

La mia fidata fonte di gossip ha ricevuto soffiate che vedono i due litiganti in rapporti sereni davanti a un hotel milanese, non è strano pensare che fosse tutto organizzato ma se così fosse, di certo Tony Effe non ne è uscito troppo bene. 


Da una parte Fedez, l’ultimo dei rapper della vecchia scuola che per quanto fosse bravo, ha dovuto subire il confronto con i grandi mostri del rap italiano a partire da Fibra, i Dogo e il suo contemporaneo Emis Killa che lo facevano sembrare musicalmente immaturo nonostante i suoi pezzi di successo. 

Dall’altra abbiamo un Tony Effe erede della Dark Polo Gang nonché uno dei pionieri della nuova scena trap che da ormai dieci anni ha fatto della musica il suo pane quotidiano. 


Ricapitolando: uno non toccava il rap da dieci anni e in questo stesso tempo, l’altro scala le classifiche a fasi alterne; ma la resa dei conti è chiara e c’è solo un vincitore, su questo il web è d’accordo. 


Le prime barre scritte da Tony in collaborazione con Redbull sono state le sue migliori nell’intero dissidio, il che è tutto dire.


- Tuo padre è andato a comprare le sigarette

mamma da grande voglio fare Tony Effe [...] 

con una pizza ti faccio tornare liscio

sei brutto il c*lo anche se mi hai copiato i ricci. 

Hai scelto male i miei nemici

sei soltanto un altro dei miei figli. -


Sta parlando di Niky Savage, su questo non ci piove, ed effettivamente tra ricci e tatuaggi, la somiglianza c’è. È il caso di dirlo: l’allievo ha superato il maestro difendendo in primis la sua ragazza (anche lei coinvolta nel dissing ndr), poi praticando le lezioni di Padron’ Tony.

Le ultime barre sono dedicate gratuitamente a Fedez prendendo inequivocabilmente le parti di Chiara a cui strizza l’occhio perché a quanto pare “non vedeva l’ora”.


 - La tua bevanda (boem ndr) sa di piscio l’ho bevuta e mi fa schifo

guarda me sono bellissimo; fai beneficenza ma rimani un viscido 


Sono cambiati i tempi da quando la bellezza nel rap faceva perdere di credibilità, da quando ci si tatuava la faccia per non sentirsi dire di essere più sex symbol che rapper. Tony in questo caso va in controtendenza facendo della sua bellezza il suo punto di forza: peccato, si può fare meglio, soprattutto contro Fedez (vedi dissing storici di Marracash e Guè). 


Ce l’aveva in caldo da tempo e ha combattuto la sua natura impulsiva per servire una risposta con i fiocchi (e con Taylor Mega). Tornando sul beat Fedez ha spiazzato tutti con delle rime pungenti e ben contestualizzate. 


- Sei quello famoso per una borsetta, sono tuo padre ti do la paghetta, 

Una storia di strada davvero intrigante, L’infanzia difficile di un benestante -


Prima a Esse Magazine, poi al Basement da Gianluca Gazzoli, Tony ha fatto intendere che la sua famiglia gli offriva uno stile di vita non adatto ai suoi standard “con 150 euro a settimana cosa ci faccio? ”, spezzone che ha fatto il giro di internet e Federico non l’ha dimenticato. 


Si susseguono botta e risposta, vengono interpellati i figli dei Ferragnez senza nessuna ragione valida, d’altronde quando le argomentazioni scarseggiano, cadono le maschere. 


3 ottobre 2015. Tra una settimana saranno passati 9 anni da quando ho provato quella frenesia per l’ultima volta in attesa di una canzone di Fedez. 

L’anno dell’Expo, ero in terza media e avevamo organizzato un uscita con la scuola per l’occasione. Sei giorni dopo sarebbe uscito l’album Pop-Hoolista e dopo L’amore eternit, le aspettative erano altissime. Era 21 grammi, un capolavoro rispetto ai pezzi che hanno seguito eppure ricordo una grande delusione collettiva, come se Fedez stesse già cambiando. Non avevamo ancora sentito niente. 


Sabato all’una io c’ero. Ero sveglia aspettando Allucinazioni collettive e a differenza di molti altri, non mi aspettavo il continuo del dissing, ma un brano che annunciasse il suo ritorno e così è stato. Lui che rappa sul beat senza l’eccesso di autotune, parole vere scritte con l’anima dopo essersi messo la mano sul cuore: io ho visto questo. 


A Chiara Ferragni e ai suoi seguaci che l’hanno definita una canzone romantica dico di no, non è affatto romantica: è struggente, è la storia di un uomo consumato da una relazione tossica da cui è riuscito a ricavare comunque qualcosa di buono; Leone e Vittoria. 


È anche la storia di come lui ha preso coscienza della sua spiacevole situazione, riconoscendo i suoi errori accettando le conseguenze. Per la prima volta da tanto tempo Federico ci ha regalato un testo puro, reale, in cui si riesce a vedere la profondità dell’autore e non la facciata del personaggio. 


Ed io mi chiedo ancora se c'è un lieto fine a una favola infelice e storta

Se fossi stato un altro me

Tu un'altra te forse sarebbe tutta un’altra storia

(È nero l'abito da sposa)

La vita ferisce

Il tempo lenisce

L’amore sparisce

Ma non si capisce


Il lieto fine non lo ricerca più nella ex moglie, ma in un altro futuro. Si chiede se dopo tutto questo dolore, questo amore finito male, esiste ancora una possibilità per essere felice. 

Lui stesso ci dice che forse potevano essere felice ma solo se - se fossi stato un altro me tu un’altra te - . 

Nelle strofe lui ripercorre il suo passato: Chiara, i suoi amici, Sanremo, il tumore; mentre nel ritornello Fedez ritorna alla realtà presente accettando la vita così com’è. 


Negli anni abbiamo visto diverse facce del Federico Lucia in arte Fedez, ha scritto tante canzoni anche molto diverse tra loro, ma non ci siamo mai imbattuti in una versione conscious della sua vena artistica. Una canzone del genere non si scrive in un giorno, non sorprendiamoci se l’aveva già in serbo da tanto tempo e non cerchiamo il secondo fine mediatico, godiamoci questa canzone e questo nuovo Fedez che di fatto è tornato. 


Ora aspettiamo solo il primo album della sua nuova vita


V


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