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In bilico tra dieta e body positivity

Aggiornamento: 12 set

Negli ultimi 5 anni i social ci hanno esposto a stili di vita idilliaci, lontani dal nostro concetto di realtà e uso quotidiano. Da una parte il body positivity che promuove l’accettazione di tutte le nostre curve, dall’altra un'immagine accattivante ed estetica all’insegna di avocado toast e porridge. 


Ma quindi a chi devo dare retta: alla dieta o all’accettazione di ogni imperfezione del mio corpo?


Il body positivity è un movimento di svolta che educa al rispetto non solo del nostro corpo, ma anche di quelli altrui, minimizzando la discriminazione basata sull’aspetto in favore di un’immagine positiva e inclusiva. 


Le radici del movimento affondano nel desiderio di liberare le persone, specialmente le donne, dalla vergogna e dall'odio per il proprio corpo. Body positivity significa celebrare tutte le diversità corporee e promuovere la salute mentale, riducendo l'incidenza di disturbi alimentari e depressione associati a un'immagine corporea negativa.


In sintesi, questo movimento si cura dell’aspetto psicologico dell'immagine, prevenendo tutte le patologie che ne possono derivare. Rappresenta una precauzione, uno scudo che deve tutelare i singoli dalla veloce opinione sociale. 

Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con la salute, non direttamente. Quando il nostro corpo inizia a parlarci e a mostrarci segni di decadimento, abbiamo il dovere di ascoltarlo, per lui e per noi. 


Da alcuni anni a questa parte, essere a dieta è quasi diventato uno status e mostrarlo pubblicamente rende questo stile di vita sicuramente invidiabile ma superficialmente facile.

D'altro canto, la dieta intesa come regime alimentare specifico, ha lo scopo di migliorare la salute fisica e non può essere certo autodiagnosticata. Ogni dieta viene cucita apposta sul corpo in base a ciò che si vuole potenziare o stabilizzare: perdere peso, mantenere il peso eccetera. Arrivati a una certa età la dieta diventa anche prevenzione di possibili malattie future.


Se da una parte la dieta non può essere frutto di un’autodiagnosi, dall'altra non può certo essere prescritta da una tastiera velenosa che non ci reputa all’altezza dei canoni estetici. Non è un percorso facile, tanto meno breve; non è facile nemmeno riconoscere di averne bisogno; rivolgersi a uno specialista è già un passo verso uno stile di vita più equilibrato e sano. 


Il vero nodo della questione risiede nel trovare un equilibrio tra l'accettazione del proprio corpo e il mantenimento della salute fisica. È possibile abbracciare il movimento body positivity e, allo stesso tempo, riconoscere l'importanza di una dieta sana e di uno stile di vita attivo. Una cosa non esclude certo l’altra, anzi: confluiscono entrambi nel benessere psicofisico di un essere umano.


  1. Consapevolezza e Accettazione

Accettare il proprio corpo non significa rassegnarsi a uno stile di vita dannoso ignorando la salute. L’accettazione sta nella consapevolezza che nessun corpo è perfetto ma unico, e come tale è necessario prendersene cura, celebrarlo e valorizzarlo il più possibile. In questo la moda ci viene molto incontro, ma questo è un altro discorso. Il body positivity deve includere l'auto-cura, di cui fa parte anche il cambiamento oltre alla consapevolezza.


  1. Obesità e Sottopeso

Queste sono le due conseguenze estreme più evidenti della malnutrizione. L'obesità è associata a un aumento del rischio di malattie croniche, mentre il sottopeso può portare a problemi come l'Osteoporosi, la riduzione della funzione immunitaria e malnutrizione. In queste estremità che possono sembrare i poli opposti ma sono più vicini di quanto si pensi, il body positivity non giustifica le condizioni pericolose: può solo essere un incentivo a intraprendere un percorso salutare accettando un aiuto esterno. 


  1. Educazione e Supporto

Lo abbiamo già detto: in questa corsa i social sono il nostro più grande nemico in quanto casa dei pensieri veloci e non filtrati. In questa casa regna l’ignoranza che spesso si traduce in superficialità. La poca attenzione e informazione sull'argomento promuove atteggiamenti offensivi e discriminatori e in questo caso l’unico antidoto è la cultura. Informarsi sui processi complessi che attorniano tali comportamenti alimentari, diventa necessario per instaurare un rapporto positivo con il nostro corpo e soprattutto in virtù del rispetto altrui.Questo può avvenire attraverso il supporto di professionisti della salute, come nutrizionisti e psicologi, che possono guidare verso un equilibrio.


  1. Cultura del Benessere

Per qualcuno è un obiettivo da raggiungere, per altri è il motore principale. Tra equilibrio e ossessione il confine è lieve e spesso trasparente. L’ossessione per i numeri è comune perché questi governano la competizione: chi arriva prima, chi è più alto, chi pesa di meno. In quest’ultimo caso la bilancia è solo un riferimento che ci aiuta a capire in quale direzione stiamo procedendo, ma di certo non è il punto di arrivo. La massa muscolare, per dire, pesa di più della massa acquosa, ma questo la bilancia non te lo sa dire. Analogo è il discorso sulla taglia di vestiti, in alcuni brand si veste la M, in altri la M veste stretta, in altri veste larga, eppure il nostro corpo è sempre lo stesso. 


Il movimento body positivity e la pratica di una dieta sana non devono essere visti come opposti, ma come obiettivi complementari: è possibile amare il proprio corpo e prendersene cura. Se ci pensate questo discorso è universale: se amate qualcosa la trascurate o ve ne prendete cura?


La salute non è una taglia, ma un insieme di scelte consapevoli che fruttano nel tempo.




V


Se sei in viaggio verso uno stile di vita più sano, sappi che sono fiera di te indipendentemente da quanto sei vicino al punto di partenza.

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